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"Il caso Jane Eyre"...ovvero ancora una mia recensione...

Il Caso Jane Eyre Di Jasper Fforde Cosa sarebbe successo se Renzo ne “I promessi sposi” avesse incontrato Casanova e quest’ultimo lo avesse convinto a non sposarsi? E se Dante avesse ricevuto in regalo una cartina da Virgilio che non poteva fargli da guida perché aveva da fare e la famosa frase “Mi ritrovai in una selva oscura che la diritta via era perduta” non fosse mai stata scritta, la Divina commedia di cosa parlerebbe? E ancora: e se Alice si fosse chiesta se soffrisse di allucinazioni e invece di lanciarsi all’inseguimento del coniglio bianco fosse invece andata in analisi, la storia di “Alice nel paese delle meraviglie” ci avrebbe narrato delle sue sedute dall’analista? Forse tutte queste domande se le è poste Jasper Fforde che ha brillantemente unito il genere comico, il giallo, il poliziesco, il fantasy, il thriller e non ultimo il genere classico in un unico libro: Il caso Jane Eyre. Tutti almeno una volta, terminata la lettura di un libro ci siamo detti che forse il finale lo avremmo cambiato, che quel determinato evento lungo le pagine lo avremmo modificato o che un personaggio particolarmente antipatico o cattivo lo avremmo cancellato volentieri da quelle pagine se avessimo potuto… Siamo in un 1985 surreale, dove Thuesday Next una detective, una detective letteraria per essere precisi, viene assoldata per indagare sulla scomparsa di un famoso manoscritto, il Chuzzlewit di Charles Dickens. Perché nella storia raccontata ne “Il caso Jane Eyre” esistono persone che possono viaggiare nel tempo, possono entrare ed uscire a loro piacimento dai libri dato che la barriera tra letteratura e realtà è stata abbattuta grazie ad una invenzione dello zio della protagonista. Ma soprattutto Thuesday si rende conto che persone senza scrupoli potrebbero impadronirsi di questa tecnologia e tentare di cambiare la storia dei libri come ci è stata tramandata, o rapire i personaggi o peggio ancora ucciderli e farli sparire dalla storia originale. Infatti lo zio Mycroft (un genio affascinato dal tempo e dalla sua elasticità e papà della tecnologia che permette di infiltrarsi fisicamente nelle opere letterarie) viene rapito da un criminale che riesce così ad impadronirsi della chiave per entrare ed uscire da un manoscritto originale e di poter manipolare la storia con la conseguenza che anche le copie esistenti in tutto il mondo seguiranno lo stesso destino nel medesimo istante. Tutto ciò potrebbe avere un gravissimo impatto sul patrimonio letterario dell’intera umanità: che senso avrebbe narrare delle imprese di Ulisse nell’Odissea se il protagonista se ne resta a pescare a Itaca perché un misterioso personaggio che compare solo in poche righe di pagina 24 lo convince a non partire ? E se il cattivissimo usuraio Scrooge ne “Il canto di Natale” di Dickens avesse bevuto non sapendolo un sonnifero sciolto in una tazza di latte sempre dallo stesso misterioso personaggio a pagina 10 e i tre fantasmi avessero cercato invano di svegliarlo? Questi classici della nostra letteratura cosa sarebbero diventati? La nostra eroina si trova proprio alle prese con il cattivone di turno che ruba un prezioso manoscritto, poi decide di far sparire un personaggio in un’altra famosa storia e non contento, infine, si intrufola tra le pagine del capolavoro della Bronte e rapisce proprio lei, la protagonista: Jane Eyre. Come scrive Fforte “Nel giro di trenta secondi dal rapimento di Jane, un primo lettore aveva notato con preoccupazione strani sommovimenti a pag.107 della sua edizione rilegata di Jane Eyre”. E sarà proprio l’altro protagonista, il burbero Rochester che aiuterà la nostra detective e le darà una mano a risolvere le indagini su questo misterioso criminale. Jasper Fforde è nato a Londra nel 1961 ed è il papà di Thurday Next, la protagonista in ben quattro libri, a cui ne aggiunge uno scritto a furor di popolo. Per chi, come me, adora leggere, questo libro è divertente e insieme affascinante come un gioco di specchi: la storia si intreccia con classici che abbiamo già letto e dei quali abbiamo ben in mente la storia, ma li rileggiamo con la fantasia dell’autore e ci si diverte davvero tanto davanti agli imprevisti e alle divagazioni che l’autore si prende sulle storie originali così come le conosciamo. Dalle citazioni, alle false paternità di libri attribuiti ad autori diversi, al poter sognare di entrare fisicamente in un libro…non so cosa mi abbia divertito di più, e vi assicuro che dopo aver letto “Il caso Jane Eyre” non riuscirete a guardare i libri con gli stessi occhi. Certo che se io potessi entrare in un libro sceglierei ad esempio tra i miei preferiti di aggirarmi tra le pagine di “La casa degli spiriti” di Isabel Allende per passare un po’ di tempo con Clara, poi mi piacerebbe sferruzzare un po’ di lana insieme a Miss Marple in uno dei gialli di Agatha Christie, certamente vorrei fare amicizia con Gregor Samsa ne “La metamorfosi” di Kafka, vorrei accompagnare tenendolo per mano lungo il fatidico miglio verde il protagonista dello splendido libro di Stephen King “Il miglio verde”, ma soprattutto vorrei essere li quando, a pagina 1053 della mia edizione di “Via col vento” di Margaret Mitchell, Rossella pronuncia la famosissima frase “Dopo tutto, domani è un altro giorno”. Ma potrei continuare all’infinito. E voi, in quale libro vi piacerebbe curiosare? “Il caso Jane Eyre” di Jasper Fforde Edizioni Marcos y Marcos pagine 378

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