A Ignazio
La
Luna e il Lago
Quando
manca qualcosa, rimane il segno con attorno la polvere, come quando sposti un
oggetto rimasto li per anni.
Ma quella
polvere, racconta di tanto tempo passato a vivere.
Penso al tuo
sorriso.
Mi viene in
mente lo sciabordio dell’acqua calma di un lago e la lunga scia di luce della Luna che sorge.
Nel
silenzio, sono tanti i rumori dei ricordi, a chi sa ascoltare.
Perché il tempo, adornato dei ricordi, è un prezioso
alleato.
E la scia di
luce, arancione come il miele della dolcezza del tuo modo di porti agli altri,
brilla, dando un tocco signorile all’acqua, come il tuo modo di fare brillava
per la gentilezza con cui mi salutavi, le poche volte che ci siamo incrociati
nei corridoi del Comune.
Nelle
orecchie la tua voce. Mi ricorda la sonata “Al Chiaro di Luna”, le note
sommesse di chi tocca i tasti della vita con la grazia con cui lo facevi tu.
Poche righe
dedicate ad una persona che conoscevo appena, ma che mi ha confermato che belle
persone, che bei ricami si scoprono tra le pieghe del tessuto di cui è fatto il
mondo.
Ciao, Marina
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